I problemi principali
dell’energia elettrica prodotta da un impianto
fotovoltaico, nonostante il suo elevato valore
ambientale, sono il suo costo, dovuto
principalmente dall’elevato costo dei moduli
fotovoltaici, e la sua non
immagazzinabilità.
Il primo problema è stato attualmente risolto
dall’attivazione di un particolare incentivo
destinato proprio all’energia prodotta dagli
impianti fotovoltaici, chiamato
conto energia
”. E un incentivo che
remunera tutta la produzione elettrica
dell’impianto,
indipendente mente
dalla sua destinazione, con una tariffa molto
superiore al costo dell’energia, per una
durata di venti anni, rendendo decisamente più
conveniente e appetibile la realizzazione
dell’impianto.
L’impossibilità di immagazzinare l’energia
elettrica, a meno di non utilizzare una
batteria (costosa e inquinante) nel momento in
cui viene prodotta, comporta il fatto che
l’energia prodotta o viene contemporaneamente
consumata o viene immessa in rete. Affinché
l’energia immessa in rete sia recuperabile
economicamente per il produttore che l’ha
immessa sono stati realizzati degli adeguati
sistemi di commercializzazioni: lo
“scambio
sul
posto” per gli impianti
finalizzati all’autoconsumo e quindi
progettati in maniera che la
produzione elettrica
sia inferiore o al più uguale al fabbisogno
energetico dell’utenza, e il
"ritiro
dedicato”, per gli impianti di
dimensioni maggiori ai 200 kWp o per gli
impianti la cui
produzione elettrica è
superiore al fabbisogno energetico
dell’utenza.
IL CONTO ENERGIA: il “premio” sull’energia
prodotta dal sole
Per sostenere la produzione di energia
elettrica da impianti fotovoltaici, è stata
prevista una specifica forma di incentivazione
dell'energia elettrica così prodotta
denominata Conto Energia. Questa forma di
incentivazione prevede
l'erogazione di una “tariffa
incentivante
” per ogni kWh di energia elettrica
prodotto, la tariffa è variabile da 0,35 a 0,4
€/kWh in funzione della potenza dell’impianto
e del livello di integrazione architettonica.
Viene corrisposta dal GSE al produttore su
tutta l’energia prodotta, indipendentemente
dall’uso che quest'ultimo ne fa, quindi sia
che la consumi istantaneamento, o che la
immetta in rete e riceva il corrispettivo
dello scambio sul posto, o che la venda con il
ritiro dedicato.
Per la sua erogazione il gestore di rete
installa un contatore subito a valle
dell’inverter che misurerà l’energia prodotta
e deve essere effettuata una richiesta di
incentivo al GSE che porta in maniera
automatica, fatta salva la rispondenza
dell'impianto a determinati requisiti, per
esempio progettuali e dei componenti, alla
stipula di una convenzione della validità di
20 anni.
Il produttore ha l’obbligo di conservare la
documentazione d’impianto per tutta la durata
dell’incentivo, i dettagli della
documentazione sono forniti dal GSE in maniera
chiara e precisa. Generalmente è
l’installatore o il progettista stesso a
preparare la documentazione necessaria te a
consegnarla al produttore.
Le tariffe del Conto Energia e tutte le
informazioni necessarie per comprendere il
conto energia e il significato di integrazione
architettonica sono fornite dal GSE in due
apposite guide in formato pdf disponibili
all’indirizzo internet
http://www.gse.it/attivita/ContoEnergiaF/PubblInf/Pagine/default.aspx
LO SCAMBIO SUL POSTO:
la compensazione economica dell’energia
immessa in rete
Lo scambio sul posto è
un regime di scambio che regola i flussi di
energia elettrica prodotta e immessa in rete e
quella prelevata dalla rete, che, di fatto
permette di
usufruire dell’energia
autoprodotta in un momento diverso da quello
di
produzione
.
Per realizzare lo
scambio sul posto, il gestore di rete installa
al posto del contatore di utenza già esistente
un contatore bi-direzionale per il rilevamento
dell’energia immessa e prelevata dalla rete e
trasmette le misure al GSE. Il produttore deve
presentare apposita istanza al GSE. Il sistema
predisposto dal GSE prevede che la regolazione
di ogni aspetto del rapporto avvenga
esclusivamente per via informatica, quindi la
presentazione dell’istanza e tutte le
successive fasi di gestione tecnica, economica
e amministrativa dello scambio (quali ad
esempio l’emissione delle eventuali fatture o
delle note di pagamento), avverrà unicamente
attraverso il portale web a disposizione dei
singoli utenti dello scambio dal GSE. Il
servizio del GSE ha un costo annuo di 30 € +
IVA.
Il GSE remunera l’energia immessa in rete, con
un contributo detto “in conto scambio” ovvero
con un ammontare che garantisce, al più,
l’equivalenza tra quanto pagato dal soggetto
responsabile dell’impianto, limitatamente
all’energia elettrica prelevata, ed il valore
dell’energia elettrica immessa in rete. Questa
modalità di autoconsumo esclude la vendita
dell'eventuale energia prodotta in eccesso sul
consumo. Qualora però il controvalore
dell’energia immessa in rete (ovvero il
credito verso il GSE per l’energia immessa)
risultasse superiore all’onere energia
sostenuto dall’utente dello scambio (ovvero la
spesa sostenuto per l’acquisto della quantità
di energia immessa in rete), il saldo relativo
viene registrato a credito dell’utente che
potrà utilizzarlo per compensare eventuali
maggiori oneri per l'energia prelevata
rispetto al valore di quella immessa negli
anni successivi.
Il contributo in conto scambio è regolato dal
GSE trimestralmente, in acconto sui mesi
successivi. Su base annuale viene invece
calcolato e corrisposto il conguaglio del
conto scambio maturato in corso d’anno. In
conclusione lo scambio sul posto è un
meccanismo gestito dal GSE che remunera
l’energia prodotta ma non immediatamente
consumata e quindi immessa nella rete di
distribuzione con un corrispettivo analogo al
costo sostenuto dal produttore per l’acquisto
di quella stessa energia.
IL RITIRO DEDICATO: la
vendita dell’energia con il ritiro
dedicato
Il regime di ritiro
dedicato nasce come alternativa al mercato
(contrattazione bilaterali e borsa elettrica)
per la vendita dell’energia elettrica prodotta
e immessa in rete attraverso delle modalità
semplificate. Il ritiro dedicato consiste
nella cessione al GSE - e nella conseguente
remunerazione - dell’energia elettrica immessa
in rete e dei relativi corrispettivi per
l’utilizzo della rete (dispacciamento,
trasporto) a condizioni definite
dall’AEEG.
Il GSE regola i corrispettivi spettanti ai
produttori su base mensile, il prezzo di
ritiro dell’energia elettrica immessa in rete
è pari al prezzo orario della zona di mercato
dove è ubicato l’impianto, gli impianti
fotovoltaici hanno inoltre diritto a dei
prezzi minimi garantiti (PMG).
Il vantaggio per il produttore è rappresentato
da una notevole semplificazione dell’iter per
la cessione dell’energia elettrica. In tale
caso, infatti, il GSE è l’unico soggetto al
quale il produttore dovrà rivolgersi per
stipulare la convenzione che regola il ritiro
commerciale dell’energia elettrica sostituendo
ogni altro adempimento contrattuale relativo
alla cessione commerciale dell’energia
elettrica e all’accesso ai servizi di
dispacciamento e di trasporto, e inoltre ha
una certezza, grazie al prezzo minimo di
ritiro, sulla remunerazione dell’investimento
effettuato.